Dimagrire aiuta davvero in caso di artrite psoriasica? Uno studio lo conferma: meno peso, meno infiammazione e miglior metabolismo.

L’artrite psoriasica non è solo una malattia delle articolazioni: è una condizione sistemica, spesso accompagnata da infiammazione cronica e alterazioni della composizione corporea. Diversi studi hanno già evidenziato il legame tra obesità e aggravamento clinico, ma oggi emergono nuovi dati che mostrano come una perdita di peso mirata possa influenzare in profondità i meccanismi biologici coinvolti.

Uno studio pubblicato nel 2024 sulla rivista Frontiers in Medicine ha valutato gli effetti di un programma di dimagrimento di sei mesi in soggetti obesi con artrite psoriasica (PsA), confrontati con controlli obesi senza malattia. I risultati sono interessanti anche per chi, nel lavoro clinico, desidera affiancare approcci integrati che uniscano nutrizione, psicologia e regolazione dell’infiammazione.

In cosa consisteva l’intervento nelle persone con artrite psoriasica?

I partecipanti hanno seguito un programma multidimensionale basato su:

  • restrizione calorica controllata,
  • attività fisica regolare,
  • sostegno comportamentale.

Questi elementi hanno agito in sinergia per ridurre il peso corporeo, ma anche – ed è il dato più interessante – per modificare i livelli di alcuni biomarcatori sierici legati all’infiammazione e al metabolismo osseo e cartilagineo.

Quali cambiamenti si sono osservati nei pazienti con artrite psoriasica?

Dopo sei mesi:

  • nei pazienti con artrite psoriasica si è registrata una riduzione significativa di proteine infiammatorie come la PCR e altri marker sierici;
  • si è osservato un miglioramento nei marcatori del turnover osseo e cartilagineo (es. osteocalcina, MMP-3);
  • anche i controlli obesi, senza diagnosi di artrite psoriasica, hanno mostrato miglioramenti, benché più moderati.

Questi dati confermano che il tessuto adiposo, soprattutto quello viscerale, non è un semplice deposito energetico, ma un vero e proprio organo endocrino e immunologico che influenza l’infiammazione sistemica.

Perché è importante?

In chiave clinica, ciò apre a una visione integrata della cura: ridurre il peso non significa solo “alleggerire” le articolazioni o “vedersi meglio”, ma agire a monte dei meccanismi infiammatori che alimentano la malattia stessa.

In termini pratici, anche un calo ponderale del 5-10% può rappresentare una leva terapeutica importante. Questo vale ancora di più se la perdita di peso è ottenuta con approcci anti-infiammatori, basati su alimenti vegetali integrali, ricchi di polifenoli, fibre e acidi grassi buoni.

Il ruolo della Psicoalimentazione®

Nell’approccio della Psicoalimentazione®, consideriamo il cibo non solo come nutriente, ma anche come informazione e strumento di equilibrio psicoemotivo. Un programma di dimagrimento consapevole, che integri emozioni, ritmo circadiano, movimento e alimenti vivi, può contribuire a una riduzione dell’infiammazione profonda e al recupero della vitalità.

Conclusione

Questo studio conferma una volta di più che il peso corporeo è un determinante attivo dello stato infiammatorio. Dimagrire non è solo una questione estetica, ma un’opportunità concreta per ridurre l’attività della malattia e migliorare la qualità della vita nelle persone con artrite psoriasica.

Chi lavora in ambito clinico o olistico dovrebbe considerare il dimagrimento come una vera strategia terapeutica, da costruire con rispetto, gradualità e ascolto.