Per chi come me ama gli animali, imbattersi in un libro così speciale non poteva non destare curiosità e interesse. Lo stesso titolo mi ha colpita ed è la sintesi di questo rapporto unico che ci lega ai nostri amici a quattro zampe: “Ciotole d’amore”. Il libro, della giornalista e scrittrice Manuela Porta, Cairo editore, racconta storie di eroi, di amicizia, di bellezza, di sguardi empatici, di amore. Un amore incondizionato capace di commuoverci, che passa attraverso il contatto delle nostre mani sul loro corpo, ma soprattutto attraverso quella comunicazione silenziosa fatta di sguardi, perché, come dice l’autrice, i per comprendere queste meravigliose creature basta guardarle, osservarle, stabilire un contatto:

“Occhi negli occhi, non servono parole”

Questo è il filo conduttore del libro di Manuela Porta, alla quale ho rivolto alcune domande.

Com’è nato il tuo libro?
Questa storia è nata grazie a Frida’s Friends Onlus, associazione che si occupa di Pet Therapy e che mi ha fatto avvicinare al mondo dei cani e mi ha fatto comprendere quanto questi animali possano fare per noi umani. Il libro è nato quindi grazie a loro e grazie anche alla testimonianze che ho raccolto durante questa emozionante avventura: sono storie che mi hanno fatto commuovere, che mi hanno arricchita interiormente. Solo l’ascoltare i protagonisti ha rappresentato un grande regalo per la mia anima.
Attraverso le varie storie ho compreso che il rapporto uomo-cane è molto forte, profondo e soprattutto si crea un’inevitabile empatia tra loro dall’origine chimica. Studi scientifici effettuati negli Sati Uniti hanno, infatti, dimostrato quanto l’ossitocina, ormone della felicità, della serenità, dell’accudimento, e che viene prodotto dall’organismo femminile al momento del parto, si innalza nel momento in cui gli occhi del cane incontrano quelli dell’uomo e da qui il messaggio principale del mio libro è proprio: “Occhi negli occhi, non servono parole”.

Quanto un cane può cambiarci la vita?
I cani, gli animali in genere, producono un effetto benefico sugli umani, proprio su tutti: adulti, anziani, bambini sani o sofferenti, ma anche su chi ha solo bisogno di attenzione. Pensiamo, per esempio, a quanto un anziano possa venire spronato da un animale a riprendersi la vita in mano, una vita che dal suo punto di vista è sul finire e ha perso di significato: con un pet, invece, può ridonare la possibilità di occuparsi di qualcuno, per sentirsi importanti e utili nel portarlo fuori, nutrirlo e avere semplicemente una ragione per uscire e praticare del moto.
Ho assistito di persona a sedute di Pet Therapy presso la Casa Pediatrica dell’Ospedale Fatebenefratelli di Milano. Durante i prelievi, ad esempio, la presenza di un cane che poggia il muso sul lettino accanto al bimbo che spesso si mostra preoccupato e spaventato allevia enormemente lo stato ansioso del piccolo paziente e i dati rilevati lo dimostrano: ecco che i livelli di cortisolo, l’ormone responsabile di ansia e stress calano, a favore di ossitocina e serotonina, ormoni legato a uno stato di benessere e serenità. Ricordo una bambina paraplegica in sedia a rotelle che, quando il cane si è avvicinato a lei in maniera totalmente spontanea e ha appoggiato il muso sulle sue gambe, si è immediatamente tranquillizzata. La mamma mi ha raccontato dopo poco dalla e prime sedute di Pet Therapy avevano deciso di regalare alla piccola un cane, la cui presenza le ha dato tanta gioia e serenità. Ho, inoltre, intervistato non vedenti accompagnati da cani guida, da loro “angeli a 4 zampe”, un’insostituibile presenza a cui affidarsi: in un mondo buio, il cane rappresenta la luce. Poi ho parlato anche di altri cani eroi, coraggiosi, che si lanciano dagli elicotteri per salvare persone in difficoltà tra le onde, o altri che scavano per ore sotto le macerie o sotto metri e metri di neve alla ricerca di sopravvissuti. Importante sottolineare che durante tutte queste missioni il cane segue pedissequamente il proprio proprietario che gli fa da guida: l’amore li unisce e proprio questa unione forte è il segreto della riuscita di tutte queste incredibili missioni che racconto pagina dopo pagina. Il tema del mio libro verrà affrontato durante un’importante manifestazione, la Pet Week, che si terrà a Milano dal 28 settembre al 6 ottobre prossimo: parleremo di questi animali e di coloro che hanno salvato, con testimonianze della vita reale.

Vista la tua esperienza e l’estate alle porte, ci puoi dar qualche consiglio su come comportarsi con i nostri amici a 4 zampe quando si va in vacanza e su come proteggerli dal caldo?
Il mio consiglio è portiamo i nostri pet in vacanza con noi, ma soprattutto non abbandoniamoli mai. Non dimentichiamo, però di cercare di comprendere che magari i gatti spesso preferiscano stare tra le mura domestiche abituali non amando per natura particolarmente i cambiamenti. Basta, quindi, organizzarsi bene, per esempio scegliendo con attenzione un valido cat sitter fornendo le indicazioni necessarie: visite quotidiana per il cambio della lettiera, dell’acqua, della pappa, ma anche offrendo un po’ di compagnia, perché anche il gatto non è un animale così solitario come viene definito, vuole anche lui le coccole.
Per quanto riguarda il caldo, questo è un elemento determinante per la salute dei nostri animali, così come per noi umani. Evitate, perciò, di esporli nelle ore di calura eccessiva e non pensiamo che possano stare in spiaggia tutto il giorno al sole, ma prevediamo degli spazi ombreggiati perché possano ripararsi e riposare. Il manto serve a proteggere i cani, e a mantenere la loro temperatura corporea costantemente nel loro corpo e meno pelo hanno, più sono esposti alle scottature. Esistono anche prodotti, come per noi, per proteggerli anche dai raggi solari nocivi e addirittura creme che creano un filtro sui loro polpastrelli, scongiurando la formazione di dolorose ustioni causate dall’asfalto, sabbia o sassi roventi.
Non dimentichiamo poi di bagnarli, per far scendere la temperatura corporea, ma non forziamoli ad entrare in acqua e lasciamoli avvicinare gradatamente: il manto va comunque sempre poi ben asciugato, per evitare che l’umido irriti l’epidermide. Anche l’alimentazione va curata, alternando cibo fresco e secco. Il fresco è più alterabile e quindi bisogna cambiarlo frequentemente.
Non lasciamo mai i nostri pet in auto, nemmeno un minuto, poiché la temperatura nell’abitacolo può raggiungere anche i 70°. Durante i viaggi, invece, facciamo attenzione ai colpi di aria condizionata, che creano fortissime tracheiti, sia nei gatti che nei cani e prevediamo frequenti soste per farli passeggiare e teniamo sempre una ciotola per l’acqua a portata di mano. Altro accorgimento: meglio portarsi sempre dietro un oggetto preferito che ricordi al nostro pet il profumo di casa.

Insomma la storia ci insegna dai tempi dei tempi che uomo e cane sono sempre stati uniti da un legame inscindibile. Il cane è stato il primo compagno dell’uomo, l’ha sempre seguito nel lavoro e nel tempo libero. I cani si fidano di noi, da sempre. Ecco perché dobbiamo restituire loro la stessa fiducia.
Gli animali sono “persone non umane”, che provano emozioni, sentimenti, paure, fastidi, malinconie e tristezza se la loro natura non viene rispettata. Lasciamoli entrare nel nostro cuore e loro ci ripagheranno con monete d’amore.
Un amore che non ha fine.

Se il libro ti ha incuriosito, così come ha incuriosito me, vai ad acquistarlo nella tua libreria di fiducia. Ottimo anche per una lettura sotto l’ombrellone.