La velocità di deambulazione dei 45enni, in particolare la loro velocità di camminata senza correre, può essere utilizzata come indicatore dell’invecchiamento del loro cervello e dei loro corpi.
E’ stato dimostrato che coloro che camminano più lentamente hanno un “invecchiamento accelerato” su una scala di 19 misure ideata dai ricercatori e i loro polmoni, i denti e il sistema immunitario tendevano ad avere una forma peggiore rispetto alle persone che camminavano più velocemente.
“La cosa davvero sorprendente è che questo avviene già nelle persone di 45 anni, non nei pazienti geriatrici che di solito vengono valutati con tali misure”, ha detto il ricercatore capo Line J.H. Rasmussen, ricercatore post-dottorato nel dipartimento di psicologia e neuroscienze della Duke University.
Altrettanto sorprendente il fatto che i test neurocognitivi cui questi individui erano stati sottoposti da bambini, potevano prevedere chi sarebbe diventato un “camminatore più lento”. All’età di 3 anni, i loro punteggi sul QI, la comprensione della lingua, la tolleranza alla frustrazione, le capacità motorie e il controllo emotivo hanno previsto la loro velocità di camminata a 45 anni.
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“I medici sanno che i camminatori lenti di età compresa tra settanta e ottanta tendono a morire prima di chi ha un’andatura veloce pur avendo la stessa etàstessa età”, ha detto l’autore senior Terrie E. Moffitt, professore di psicologia all’università Nannerl O. Keohane e professore di sviluppo sociale presso King’s College di Londra. “Ma questo studio ha riguardato il periodo che va dall’età prescolare alla mezza età e ha scoperto che una camminata lenta è un segno da valutare come problematico decenni prima della vecchiaia.”
Lo studio appare l’11 ottobre in JAMA Network Open.
Gli esami di risonanza magnetica durante la loro ultima valutazione hanno mostrato che chi aveva un’andatura più lenta tendeva ad avere un volume cerebrale totale più basso, uno spessore corticale medio inferiore, una minore superficie del cervello e una maggiore incidenza di “iperintensità” della sostanza bianca, piccole lesioni associate alla malattia dei piccoli vasi cerebrali. In breve, il loro cervello appariva più vecchio.
Aggiungendo forse la beffa al danno, coloro che avevano un’andatura più lenta sembravano anche più anziani di un gruppo di otto persone che valutavano “l’età facciale” di ciascun partecipante da una fotografia.
La velocità dell’andatura è stata a lungo utilizzata come misura della salute e dell’invecchiamento nei pazienti geriatrici, ma la novità di questo studio è la giovinezza relativa di questi soggetti dello studio e la capacità di vedere come la velocità della camminata si abbini alle misure di salute che lo studio ha raccolto durante le vite dei partecipanti.
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Fonte: Duke Today