“Chiediamo aree di dubbio e incertezza rigidamente definite!”                                                                                              —Douglas Adams, Guida Galattica per autostoppisti

In momenti come questi, in cui siamo chiusi nelle nostre case per proteggerci dal coronavirus senza avere la minima idea di quanto tutto questo durerà, molti di noi sperimentano la caduta di ogni tipo di certezza, la perdita del controllo, l’incapacità di far fronte a giornate in cui il tempo si dilata e le ore si confondono.

L’essere umano è abituato a stabilire confini, a credere che il futuro sia nelle sue mani e vive nell’illusione della certezza edulcorata da momenti di piacere, che servono a sopprimere la consapevolezza della fragilità e la paura dell’incertezza. Quando tutti gli orpelli che ci siamo costruiti e che definiscono la nostra personale realtà cadono, allora ecco che entriamo in uno stato di shock, di paura e di autoconservazione. Rimaniamo bloccati, e molte emozioni distruttive emergono: paura, rabbia, tristezza, indignazione, senso di colpa.

Mai come ora, però, ci viene data la possibilità di imparare a superare questo stato paralizzante e emozionalmente devastante. La soluzione c’è. E’ arrendersi all’incertezza, accoglierla, cullarla, abbracciarla per scoprire quel nucleo di saggezza e completezza che era nascosto nel guscio delle nostre vecchie giornate automatiche. Se adesso impariamo a centrarci, a vivere momento dopo momento il tempo che abbiamo a disposizione, possiamo riuscire a far emergere la nostra saggezza, che ci aiuterà a farci poi muovere nel mondo con più compassione, intuizione, abilità e umiltà.

L’incertezza è un invito a crescere, a unirci invece che dividerci, ad ampliare il raggio dell’empatia e della compassione, a sentire che siamo tutti uguali di fronte alla fragilità. E’ un’occasione per ritrovare se stessi e aprire il proprio cuore, percependo la rete invisibile che ci rende Uno.

Arrendersi all’incertezza richiede fiducia nel fatto che in realtà ti prenderai cura di te, che qualunque cosa accada, troverai un modo per andare oltre, che oggi non deve essere necessariamente tutto sotto controllo. Arrendersi significa anche ritrovarsi in una nuova dimensione in cui conta solo ciò che stai vivendo in questo preciso istante, non ciò che hai fatto ieri o ciò che può accadere domani, ma quello che stai vivendo ora. Passo passo concentrati sul tuo presente, abbandonandoti a questo istante: imparerai così ad apprezzare lo spazio che può portare alla vera pace interiore, alla libertà dai condizionamenti e alla serenità.

Per concludere ti riporto un esercizio tratto dal mio libro “Esci di testa, entra nel cuore”, per abituarti a trovare la bellezza anche nei momenti in cui ti sembra di cadere nell’ombra.

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Trovare la bellezza

Da oggi ci impegniamo a trovare la bellezza nelle nostre giornate. Lo facciamo durante il giorno, cercando di trovare aspetti positivi anche negli imprevisti che ci capitano e che non sono in linea con ciò che veramente vorremmo. Cogliamo il lato bello negli oggetti, nelle persone vicine e nel pensiero di quelle lontane, negli accadimenti della giornata, anche in quelli, come ho già detto, che a prima vista ci pare non abbiamo niente di positivo. Alla fine della giornata, prendiamo un quaderno una lista di 10 cose positive che sono accadute. Dopo averle scritte, incrociamo le mani all’altezza del cuore, con la mano sinistra sul petto e la mano destra sopra. Ringraziamo interiormente e facciamo diffondere un senso di pace e bellezza in tutto il corpo.