La fibromialgia, una sindrome caratterizzata da dolore cronico e una gamma di altri sintomi, è stata a lungo un enigma per il mondo medico. Recenti studi, tuttavia, stanno gettando luce su possibili legami tra la fibromialgia, il microbiota intestinale e l’effetto dell’alimentazione, aprendo nuove strade per trattamenti più efficaci e personalizzati.
Il microbiota intestinale: un ecosistema cruciale
Il microbiota intestinale è un ecosistema complesso e dinamico, composto da miliardi di batteri, virus, funghi e altri microrganismi che risiedono ovunque nel corpo, e sono particolarmente concentrati nel tratto gastrointestinale. Questi microrganismi svolgono un ruolo cruciale nella digestione degli alimenti, nell’assorbimento dei nutrienti, nella produzione di vitamine essenziali e nel supporto del sistema immunitario.
Quando il microbiota subisce alterazioni: disbiosi intestinale
La disbiosi intestinale si verifica quando c’è uno squilibrio nel microbiota intestinale. Questa condizione può essere scatenata da diversi fattori, come una dieta povera, l’uso eccessivo di antibiotici o altri farmaci, oppure anche lo stress. La disbiosi può portare a una serie di problemi, tra cui alterazioni nella permeabilità intestinale (“intestino permeabile”), in cui sostanze potenzialmente dannose possono passare attraverso la parete intestinale nel flusso sanguigno.
Risposta del corpo alla disbiosi e possibile collegamento con la fibromialgia
Quando l’intestino è trattato male e si verifica disbiosi, il corpo può rispondere con una varietà di sintomi e condizioni. L’infiammazione sistemica è una delle risposte più comuni, che può essere associata a diversi disturbi, inclusa la fibromialgia, caratterizzata da dolore cronico diffuso, stanchezza, e altri sintomi: alcuni studi suggeriscono che possa esserci una correlazione tra disbiosi intestinale e la gravità di questi sintomi. La presenza di una disbiosi può alterare la produzione e il rilascio di vari ormoni e neurotrasmettitori, come il cortisolo e la serotonina, ma anche la vitamina D e gli ormoni tiroidei, influenzando così il benessere generale e potenzialmente contribuendo ai sintomi della fibromialgia
Alimentazione e fibromialgia
La ricerca attuale evidenzia l’importanza di mantenere un microbiota intestinale sano nella gestione della fibromialgia.
- Dieta ricca di fibre e probiotici
Una dieta ricca di fibre provenienti da frutta, verdura, legumi e cereali integrali è essenziale per nutrire il microbiota intestinale. Le fibre agiscono come prebiotici, sostanze che promuovono la crescita di batteri benefici nel colon. I probiotici, presenti in alimenti fermentati come yogurt, kefir, crauti e kimchi, forniscono direttamente ceppi di batteri benefici, aiutando a mantenere un ambiente intestinale sano e diversificato.
- Alimenti antinfiammatori
Alimenti ricchi di antiossidanti e acidi grassi omega-3, come l’olio di semi di lino, l’olio d’oliva extravergine, frutta e verdura colorata, sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie. Questi alimenti possono contribuire a ridurre l’infiammazione sistemica, che è spesso presente in chi soffre di fibromialgia.
- Evitare alimenti che aggravano la disbiosi
Limitare o evitare alimenti ad alto contenuto di zuccheri raffinati, grassi saturi e cibi ultra-processati è cruciale. Questi alimenti possono aggravare la disbiosi intestinale e l’infiammazione, potenzialmente peggiorando i sintomi della fibromialgia. Inoltre, alcuni possono rispondere bene alla riduzione del consumo di glutammato monosodico (MSG) e aspartame, noti per il loro potenziale effetto eccitotossico e associati a un aggravamento dei sintomi in alcuni individui.
- Attenzione alla sensibilità al glutine
Infine, sebbene non tutti i pazienti con fibromialgia siano sensibili al glutine, per coloro che mostrano tale sensibilità, una dieta senza glutine può portare a un significativo miglioramento dei sintomi. In questo caso evitare comunque i cibi industriali senza glutine e dirigersi piuttosto verso quelli che naturalmente ne sono privi. Tra i cereali e gli pseudocereali troviamo per esempio il riso integrale, il grano saraceno, il sorgo, il miglio, il teff, la quinoa, l’amaranto.
La fibromialgia: un approccio integrato
L’interazione tra la fibromialgia, il microbiota intestinale e l’alimentazione offre nuove prospettive per la comprensione e il trattamento di questa complessa sindrome. Sebbene siano necessarie ulteriori ricerche, gli attuali studi sottolineano l’importanza di un approccio integrato che consideri sia la salute intestinale che le scelte alimentari nella gestione della fibromialgia. L’integrazione di queste nuove scoperte in strategie terapeutiche personalizzate potrebbe migliorare significativamente la qualità della vita di chi è affetto da questa sfidante condizione.
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