Il ferro è un prezioso metallo per il nostro organismo, e la sua carenza provoca, come sappiamo, anemia, con una sintomatologia che va dalla stanchezza alla difficoltà di concentrazione a una maggiore facilità a contrarre infezioni.
A cosa può essere dovuta una carenza di ferro
Del ferro che assumiamo con l’alimentazione, solo il 5-10% viene assorbito e la sua biodisponibilità è legata a molti fattori, tra cui l’acidità dello stomaco, che solubilizza il ferro e lo rende così pronto per essere assorbito. Il processo si completa nell’intestino tenue.
Una carenza di ferro può essere quindi dovuta a cattiva capacità di assorbimento, quindi ad un transito intestinale più accelerato o ad antiacidi assunti che diminuiscono la funzionalità dello stomaco. Naturalmente anche altri fattori possono essere causa di carenza di ferro: emorragie, gravidanze ripetute, dieta inadeguata.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) afferrma che sono un miliardo e 600 milioni le persone a rischio per le conseguenze di questa carenza, di questi 700 milioni sono già malati di anemia.
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L’anemia colpisce anche i non vegetariani, per cui l’idea di mangiare carne per prevenirla non è poi così corretta. Io stessa, prima di smettere di mangiare la carne, avevo i livelli di emoglobina bassi (secondo la definizione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità è da ritenersi anemico chi ha meno di 12 grammi di emoglobina ogni decilitro di sangue: se l’emoglobina è compresa tra 10 e 12 grammi si parla di anemia lieve, fra 8 e 10 di anemia moderata e con meno di 8 severa, o grave); la cosa che può sembrare sorprendente è che tutto è rientrato nella normalità, ovvero quei valori sono aumentati, solo dopo che ho smesso di consumarla!
Ma ecco qui una sintesi di cosa utilizzare per potenziare l’assorbimento di questo prezioso metallo (per esempio condire con del succo di limone o consumare delle fresche spremute di agrumi) e cosa invece limitare, tratto dal mio libro Cucina vegana e metodo Kousmine.
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Fattori che ostacolano l’assorbimento del ferro
•Zucchero
•Farmaci antiacidi
•Tannini (caffè, tè, cioccolata)
•Celiachia
•Sale
•Sindromi da malassorbimento
•Polifenoli (tè e vino rosso)
•Calcio e fosforo (latte e formaggi)
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Fonti vegan contenenti ferro
In ordine decrescente, troviamo:
1. Soia cotta (o sotto forma di germoglio)
2. Lenticchie
3. Tofu
4. Quinoa
5. Fagioli
6. Ceci
7. Tempeh
8. Spinaci
9. Tahin
10.Uva passa
L’articolo è tratto dal libro “Cucina vegana e metodo Kousmine”ed. Tecniche Nuove. Altre informazioni sono consultabili nel libro “Psicoalimentazione, nutrire il corpo e la mente”, scaricabile QUI.
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