Quando ti senti giù oppure sei nell’epicentro di uno stato ansioso, pensi che la causa debba essere cercata dentro di te. In effetti è così, puoi davvero ritrovarla dentro: ti potrai stupire del fatto che il motivo potrebbe essere annidato all’interno del tuo intestino.
Il microbiota intestinale
Quella grandissima popolazione di microrganismi che vive con te è sparsa un po’ in tutto il tuo corpo ed è molto concentrata nel tuo intestino: qui pullula una schiera di batteri, funghi, virus che vivono in simbiosi con te e ti aiutano in molte funzioni. Tra gli altri benefici, collaborano nel mantenimento di una protezione all’interno del lume intestinale che fa rimanere confinate all’interno tutte quelle sostanze che devono rimanere proprio lì. Quando il microbiota è messo alla prova da cambiamenti nella dieta, dallo stress o dall’uso di antibiotici o altri farmaci, subisce una trasformazione, un disequilibrio: si parla di disbiosi. Tutto questo porta a una maggiore permeabilità intestinale e consente a contenuti come metaboliti e a molecole batteriche, nonché ai batteri stessi, di fuoriuscire attraverso la sottomucosa e nella circolazione sistemica, un fenomeno chiamato sindrome dell’intestino permeabile. L’aumento della permeabilità intestinale porta a effetti dannosi sul sistema immunitario e può essere la causa di alcune condizioni, come la malattia infiammatoria intestinale, il diabete, l’asma e disturbi psichiatrici tra cui depressione, ansia e autismo. [1]
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Il microbiota intestinale e l’umore
Molte ricerche epidemiologiche hanno messo in luce intriganti connessioni tra disturbi intestinali e cerebrali. Ad esempio, si è potuto evidenziare che molte persone con sindrome dell’intestino irritabile sono anche depresse, quelle nello spettro autistico tendono ad avere problemi digestivi e quelle con il Parkinson sono inclini alla stitichezza.
Alcune ricerche hanno anche evidenziato un aumento della depressione nelle persone che assumono antibiotici, che causano un disequilibrio nelle flora batterica: se c’è disbiosi, batteri intestinali rilasciano metaboliti, tossine e neurormoni che possono alterare il comportamento alimentare e l’umore. Tra le altre cose, alcune specie batteriche possono anche incoraggiare un’alimentazione sregolata.
Intestino e cervello comunicano
Le “parti basse” e quelle più “alte” del nostro corpo sono in stretta relazione tra loro e si passano informazioni: si parla infatti dell’asse intestino-cervello. Il nervo vago rappresenta la principale connessione comunicativa e le parole che vengono usate in questa comunicazione sono dei messaggeri chimici. L’intestino è stato chiamato infatti “secondo cervello” perché produce molti degli stessi neurotrasmettitori del cervello, come la serotonina, la dopamina e l’acido gamma-aminobutirrico, che svolgono tutti un ruolo chiave nella regolazione dell’umore e si stima che il 90% della serotonina sia prodotta nel tratto digerente.
Proprio per via di questa stretta comunicazione, quello che colpisce l’intestino spesso colpisce il cervello e viceversa. Per esempio, quando sei sottoposto a stress, il cervello invia segnali di avvertimento all’intestino, e questo può causare disturbi intestinali. Ma la comunicazione, come dicevamo, è bidirezionale, per cui ecco che i problemi gastrointestinali come la sindrome dell’intestino irritabile, il morbo di Crohn o la stitichezza cronica possono scatenare ansia o depressione.
L’asse cervello-intestino funziona anche in altri modi. Ad esempio, il tuo intestino ti aiuta a regolare l’appetito informando il cervello su quando è il momento di smettere di mangiare: circa 20 minuti dopo aver mangiato, infatti, i microbi intestinali producono proteine che possono sopprimere l’appetito, e quindi incoraggiarti a smettere di mangiare.
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Gli psicobiotici
Negli ultimi anni, alcuni scienziati hanno rivolto la loro attenzione a un gruppo speciale di probiotici, gli psicobiotici, che potrebbero aiutare a trattare una serie di condizioni di salute mentale, inclusa la depressione, e migliorare l’umore generale. I ceppi Lactobacillus e Bifidobacterium (in particolare i ceppi di L. helveticus e B. longum) sembrano avere particolari benefici terapeutici. Quindi associare dei probiotici ad una dieta sana, potrebbe aiutare davvero a migliorare il tuo stato emotivo.
Potresti inserire per esempio nella tua alimentazione quotidiana cibi ricchi di probiotici, inclusi i prodotti fermentati come kefir, crauti, kimchi e yogurt, ma anche i prebiotici, alimenti ricchi di fibre noti per nutrire i batteri sani nel nostro intestino. Questi includono cipolle, porri e bacche.
Per concludere, possiamo certamente affermare che la dieta ha un effetto cruciale sulla nostra salute mentale. Da anni psichiatri e nutrizionisti affermano che cambiare le nostre abitudini alimentari può renderci più felici, o almeno aiutarci a mantenere un ottimo equilibrio emotivo.
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