La pancia gonfia non è sempre un problema digestivo. A volte è un messaggio del corpo, un segnale che qualcosa (dentro) non è stato digerito.

La pancia gonfia non è sempre legata a ciò che mangiamo. Spesso è una risposta del corpo a qualcosa che abbiamo trattenuto, ignorato, non espresso.
Sempre più studi ci parlano di un legame profondo tra intestino, cervello e sistema emotivo. La pancia è la sede viscerale delle emozioni trattenute, e il gonfiore può diventare uno dei suoi modi per farsi sentire.

L’intestino come secondo cervello

Il nostro intestino è dotato di un sistema nervoso enterico, talmente complesso da essere definito “secondo cervello”. È in costante comunicazione con il sistema nervoso centrale tramite l’asse intestino-cervello, una rete bidirezionale che coinvolge anche il sistema immunitario e ormonale.

Quando siamo sotto pressione, ansiosi o in uno stato di allerta prolungata, il nostro corpo non distingue tra una minaccia reale e un’emozione trattenuta. Questo si riflette nel corpo: tensioni viscerali, difficoltà digestive, gonfiore persistente anche in assenza di alimenti problematici.

Cosa tratteniamo nella pancia?

La pancia è una zona di accumulo: non solo di cibo, ma anche di ciò che non riusciamo a elaborare interiormente.
È lì che si depositano tensioni invisibili, quelle che non hanno trovato uno spazio per esprimersi altrove.

  • Parole non dette. Quante volte evitiamo di parlare per non creare conflitti, per paura del giudizio, per il timore di ferire? Quelle parole non svaniscono: il corpo le trattiene, spesso proprio a livello addominale, creando un senso di peso o costrizione.
  • Emozioni che “scottano”. Rabbia repressa, paura che non trova sfogo, tristezza che non ha avuto ascolto: tutte emozioni che, se non accolte, vengono somatizzate. La pancia si contrae, si gonfia, come se si difendesse da ciò che non riesce a elaborare.
  • Controllo trattenuto. Quando cerchiamo di governare ogni aspetto della vita, anche il corpo entra in modalità di trattenuta. L’addome si irrigidisce, come se dovesse proteggersi da qualcosa. È il tentativo della mente di comandare su sensazioni, impulsi, emozioni… ma alla lunga, il corpo risponde.

Il gonfiore addominale, in questo contesto, non è solo un sintomo da eliminare. È un segnale. Un campanello d’allarme che indica un blocco energetico ed emotivo. Qualcosa che aspetta di essere riconosciuto, ascoltato, lasciato andare.

Domande da farsi se hai la pancia gonfia 

  • È davvero solo gonfiore… o c’è qualcosa che sto trattenendo?
    La pancia tende a gonfiarsi anche quando emozioni e pensieri restano “compressi”. Non sempre è ciò che mangi, a volte è ciò che (o forse anche chi) non riesci a lasciare andare.
  • Cosa stavo vivendo quando è iniziato questo sintomo?
    Collegare un disturbo a un periodo emotivamente intenso può aprire una nuova comprensione: la pancia non mente.
  • Sto cercando di avere tutto sotto controllo?
    Il bisogno di controllo spesso si riflette proprio nell’addome, che si irrigidisce, si gonfia, si chiude. Notarlo è il primo passo per rilassarlo.
  • Se la mia pancia potesse parlare, cosa mi direbbe?
    Forse ti chiederebbe di rallentare. Di smettere di trattenere il respiro. Forse ti chiederebbe di lasciare andare. Un’emozione, un pensiero, o forse qualcuno. Di fare spazio. Di respirare di nuovo.

Pancia gonfia: come iniziare ad ascoltare?

  1. Dai un nome alle emozioni trattenute.
    Quando senti la pancia tesa o gonfia, chiediti: “Cosa sto evitando di sentire?” Spesso sotto il sintomo c’è un’emozione ignorata. Dare un nome a ciò che senti è il primo passo per accoglierlo.
  2. Chiediti: cosa non sto dicendo?
    Il gonfiore può segnalare parole rimaste in sospeso, verità non espresse, bisogni taciuti. Riflettere su ciò che non riesci a comunicare può far emergere contenuti profondi e rivelatori.
  3. Riconosci le situazioni che ti fanno “trattenere”.
    Esistono contesti, persone o dinamiche in cui ti senti obbligata a contenerti? La pancia è spesso il luogo dove si accumula ciò che non può fluire altrove.
  4.  Esplora il bisogno di controllo.
    La tensione addominale può indicare un eccessivo bisogno di tenere tutto sotto controllo, anche le emozioni. Accorgerti di questo schema ti permette di allentarlo, poco a poco.
  5. Domandati: cosa non riesco a lasciare andare?
    Non solo eventi o emozioni, ma a volte anche relazioni o aspettative. Il gonfiore può essere una forma di attaccamento corporeo. Lasciar andare non è dimenticare, è smettere di trattenere.

La pancia non mente

Il gonfiore addominale può essere una richiesta silenziosa di attenzione e riequilibrio. 
Nel percorso della Psicoalimentazione® impariamo a interpretare questi segnali, a riconoscere le emozioni trattenute e a sciogliere quei blocchi che parlano attraverso il corpo.
Quando inizi a dare un senso a ciò che senti, anche la pancia inizia a distendersi. E da lì, può cominciare un cambiamento profondo.

 

Donna sorridente seduta alla scrivania, di fronte a un laptop, con in mano una penna. Sullo sfondo, una texture azzurro chiaro. In basso, un pulsante grafico con la scritta ‘CORSI ONLINE’ e un’icona di clic.

 

Snelli mangiando. Il Buddha non aveva la pancia” di Marilù Mengoni. Una donna con capelli castani ricci sorride mentre tiene in mano una statuetta del Buddha. Indossa una camicia blu a pois bianchi. In alto il titolo in arancione, in basso il logo dell’editore Tecniche Nuove.