UNA SANA ALIMENTAZIONE
(I pilastro del Metodo Kousmine)
Abbiamo dimenticato che siamo molto di più di questo corpo. Molto di più di questa mente. Seguiamo
passivi il filo di Arianna che spesso è pieno di nodi, a volte è spezzato e facciamo fatica a ritrovare la strada. Ci lasciamo trasportare dalla frenesia del quotidiano: il lavoro, le pause sempre più brevi, la velocità, la sveltezza, la praticità. Intossichiamo il nostro corpo con cibi spazzatura o alimenti precotti, e in un quarto d’ora consumiamo pranzi in mense, o ci alimentiamo con qualche panino consumato in fretta. Mangiamo sì, ma non ci nutriamo. Inglobiamo, fagocitiamo, ci saziamo anche, ma a spese della nostra salute. Alcuni ricorrono ai consigli di un esperto solo quando i chili sono effettivamente in eccesso oppure quando si ammalano, altri si affidano ai suggerimenti di qualche rivista, altri ancora si improvvisano dietologi e si tuffano in qualche rimedio fai-da-te. In ogni caso è sempre più evidente che abbiamo perso il contatto quotidiano con il nostro corpo: questo ci ricorda che esiste solo in momenti di stanchezza, quando è in corso qualche patologia, quando ingrassa. Ma il nostro corpo è il veicolo che ci porta avanti nella strada della vita. Bisogna averne cura, saperlo ascoltare, per prevenire disturbi e malattie.
La dott.ssa Kousmine aveva intuito l’importanza di una sana alimentazione per prevenire o curare molte patologie. Per dirla con le sue parole:
“E se le nostre malattie fossero da attribuire innanzi tutto ai nostri errori alimentari? Se lo stato di salute di ognuno di noi dipendesse esclusivamente dalla capacità personale di prendersi cura di se stessi? E se il miglioramento del proprio stato di salute implicasse necessariamente un riequilibrio delle funzioni di assimilazione, di eliminazione e di difesa?”
Ecco quindi l’importanza di un’alimentazione che includa cibi “vivi”, ovvero non trattati e provenienti da agricoltura biologica o biodinamica. Bisogna ricordare che le stesse farine che usiamo di solito sono ormai “morte”: la farina infatti comincia ad invecchiare già dall’ottavo giorno dalla macinazione e al quindicesimo è completamente devitalizzata. Nella nostra alimentazione dobbiamo (e qui uso l’imperativo!) inserire quindi i cereali completi, abbondanti verdure crude, la frutta, ma anche gli oli spremuti a freddo ricchi di acidi grassi insaturi.
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